La categoria di bene comune va al di là della distinzione pubblico-privato per riaffermare la gestione partecipativa dei beni che servono al soddisfacimento di diritti fondamentali. Non è solo una questione di proprietà, ma di gestione. Spesso infatti le cose pubbliche subiscono un processo di aziendalizzazione che le snaturano. Un processo che i beni comuni invece prevengono
Le stazioni non presenziate come luoghi di partecipazione
Per evitare l’abbandono, le stazioni ferroviarie “impresenziate” possono essere riqualificate e rigenerate, diventando spazi comuni utili alla collettività. Gli esempi non mancano.
Coronavirus, il liberismo messo a nudo
L’epidemia da coronavirus che sta mietendo vittime con spietata disumanità ha messo anche a nudo le contraddizioni di un sistema economico che non regge quando c’è di mezzo la vita, e che anzi, spesso, la mette a repentaglio
Il welfare ai tempi del coronavirus
In questi giorni di crisi inedita da coronavirus si moltiplicano i messaggi, le esortazioni, finanche i meme sui social che invitano all’ottimismo: “Andrà tutto bene”, è l’adagio. Il tunnel nel quale siamo entrati prima o poi finirà, è chiaro. Questo virus non ha la forza di mettere a rischio la nostra sopravvivenza come specie sul […]
Un quartiere bene comune
Turbazioni è un progetto che a cominciare da un parco, sta tentando di riqualificare un’intera area cittadina che rischiava di piegarsi su se stessa. A partire dal concetto di bene comune
Beni comuni, diritti al futuro
In Italia si stanno raccogliendo le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sui beni comuni. Si tratta di una categoria di beni da difendere per le attuali e le future generazioni perché funzionali al diritto delle persone di vivere degnamente, il cui riconoscimento potrebbe contribuire a cambiare il modo di pensare a quello che ci sta intorno