Gli articoli dello speciale
Beni comuni, diritti al futuro
In Italia si stanno raccogliendo le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sui beni comuni. Si tratta di una categoria di beni da difendere per le attuali e le future generazioni perché funzionali al diritto delle persone di vivere degnamente, il cui riconoscimento potrebbe contribuire a cambiare il modo di pensare a quello che ci sta intorno
Tutte le bugie sui rifiuti. Dove e come vengono gestiti meglio
Le migliori prestazioni nella raccolta differenziata arrivano da centri e grazie a società che nessuno nomina mai e che mettono l’interesse dei cittadini prima dei profitti
Formiche contro giganti, lo sviluppo possibile
I servizi pubblici locali sono uno dei più lucrosi affari per multiutilities che hanno una potenza tale da poter indirizzare a proprio piacimento l’andamento di intere comunità. Le cooperative di utenza hanno una storia secolare, (r)esistono e rappresentano un’alternativa già in essere
Uscire dalla gabbia, le strade dell’alternativa
Migranti sfuggiti allo sfruttamento e manager in giacca e cravatta, cooperanti fantasiosi e imprenditrici innovative. L’economia, se diventa civile, può offrire una via d’uscita dalla crisi e seminare dignità
Inceneritori? No, grazie. L’esempio di Capannori
La parabola di questo comune toscano testimonia come su rifiuti e compromessi al ribasso con i colossi delle multiutilities ci sono delle alternative virtuose e percorribili fin da ora. Basta volerlo.
Il territorio come profitto: il governo delle multiutilities
Come i colossi privati che gestiscono i servizi pubblici orientano le scelte politiche e come la loro attività si fa sempre più finanziaria e meno produttiva. Con conseguenze sugli utenti e sulla stessa architettura istituzionale
L’acqua è meglio pubblica
Dove i privati gestiscono le reti di distribuzione dell’acqua l’efficienza non è affatto garantita e i costi per gli utenti arrivano a essere molto alti. Invece gli acquedotti che hanno meno perdite sono gestiti da società interamente pubbliche
Un azionariato popolare per la gestione dell’acqua a Terni
“Abbiamo un’idea nuova da proporre alla città. Un’idea forte da discutere con chi è interessato al presupposto che l’acqua, fonte di vita, è il bene comune per eccellenza e come tale va gestita. Vogliamo proporre il modello dell’azionariato popolare. Un azionariato diffuso e non concentrabile, con un massimo del 3% di azioni, in grado di portare la liquidità necessaria per ASM senza svendere nulla e di durata temporanea. Uno strumento di democrazia e partecipazione diretta della cittadinanza alle scelte strategiche della più importante municipalizzata locale”. La proposta del Comitato No Inceneritori di Terni.