Il mito del “virus democratico” è, appunto, un mito, e non corrisponde alla realtà. È vero che stiamo navigando tutti nello stesso mare, quello del Covid-19, ma le barche con cui lo attraversiamo non sono per niente uguali. L’ultima indagine Eurobarometro ci aiuta a capire come sia stata diversa, tra gli individui, la gestione del primo lockdown e quante differenze ci siano nella preoccupazione per il proprio futuro economico.
Maledetti soldi!
Si dà per scontato che chi è costretto a chiudere un’attività a causa del lockdown abbia diritto a un rimborso, ma se si parla di erogare soldi a chi non ne dispone strutturalmente perché disoccupato, il discorso vira immancabilmente verso l’irrazionale: chi non lavora non ne ha voglia; se non hai soldi è per tua incapacità. Misuriamo tutto in base ai soldi e li neghiamo a chi ne ha davvero bisogno. Curioso, no?
L’incertezza diseguale in lockdown
Un’indagine del Parlamento europeo ha messo in luce che tipo di sensazioni sono prevalse durante il primo lockdown. L’incertezza su tutte, ma anche la frustrazione e l’impotenza, con le donne più penalizzate. I giovani sono i meno speranzosi e i più frustrati. Sei persone su dieci hanno avuto difficoltà finanziarie. Tutto ciò è avvenuto in maniera più pesante nel nostro paese e ovviamente in maniera diseguale tra la popolazione. Che aspettiamo a riprendere in mano (e concretizzare) termini come giustizia sociale, welfare state, redistribuzione?
Abbasso la patrimoniale, viva la patrimoniale
La patrimoniale? Un tabù. Materia scottante, da non toccare. Ma è proprio impossibile parlarne? Veramente gli italiani sono così contrari? Non sarebbe il caso di pensare alla possibilità che chi ha tanto contribuisca a migliorare la vita di chi ha meno, specialmente in questi tempi duri?
Riusciamo ancora a “stare insieme”?
“Chi fa da sé, fa per tre”, recita l’adagio. Oggi però scontiamo le conseguenze di tutto ciò che si è fatto allargando e stirando fino all’esagerazione quell’adagio. C’entrano i cambiamenti sociali, certo, ma c’entra anche il tipo di modello economico in cui viviamo e i “valori” che veicola. Eppure, in teoria, non siamo così individualisti ed egoisti come troppo spesso sembriamo.
L’incertezza nel futuro in pandemia: come affrontiamo il domani?
La sequenza logica parla chiaro: il futuro è una necessità per l’uomo; ma, da diversi decenni, per molti individui è diventato confuso, incerto e fonte di pericoli, più che di speranza; la crisi del 2008 ha aggravato questo fenomeno; la pandemia sta facendo ingranare un’ulteriore marcia in più. Conseguenza: l’ottimismo sull’avvenire sta diminuendo, dati alla mano. Su questo, le politiche pubbliche possono fare moltissimo.
Pre-recensioni: libri che vorremmo leggere
Coatti e solidarietà dal basso Alberto Prunetti ha tradotto, per Alegre, Chav. Solidarietà coatta, libro di D. Hunter. Dalla quarta di copertina: “Se incontraste oggi D. Hunter potreste scambiarlo per un bibliotecario uscito a fare shopping. Ma un tempo, per gli sbirri, le persone per bene e la stampa lui era un chav, un coatto. […]
Com’era il disagio economico prima del coronavirus
La crisi da pandemia si sta abbattendo soprattutto su coloro che già prima dell’emergenza stavano economicamente male o malissimo. Ecco perché servono misure di sostegno al reddito strutturali e permanenti: se un corpo già debilitato per una malattia viene investito da un’altra, probabilmente più grave, senza essere curato, rischia di non sopravvivere.
“Un’isola di certezza”. Il reddito per tutti nella pandemia
Da quando è scoppiata la pandemia, si sono moltiplicati articoli e prese di posizione a favore del Reddito di Base Incondizionato, una misura che garantirebbe a tutti risorse sufficienti per vivere dignitosamente, senza nessun obbligo. Visto che ci siamo occupati spesso del tema, in questo articolo cercheremo di dare conto del dibattito in corso. Banalmente, si dice che i rischi vanno trasformati in opportunità: oggi è il caso di dirlo più forte.
Il Reddito per tutti, Mario Draghi e il Coronavirus
Assoldare Mario Draghi nelle fila dei sostenitori del “reddito per tutti” è esagerato? Forse sì, ma in un suo recente e importante articolo, è lui stesso a scrivere che occorre, insieme ad altri interventi, garantire risorse economiche a chi, dopo il Coronavirus, non lavorerà.
La voracità inumana del sistema. Appunti per il dopo coronavirus
Quando si parla del dopo coronavirus si dà sempre la priorità a come far ripartire un sistema economico inceppato. Ma il coronavirus si sta incaricando di dimostrarci l’inumanità di quel sistema
Il vocabolario nuovo del virus
Col virus alle porte una riflessione organica è pressoché impossibile da fare. Viviamo un momento che scompagina certezze consolidate, anche se a volte senza fondamento. Il massimo che si può fare, forse, è ragionare per singole parole
Coronavirus, il liberismo messo a nudo
L’epidemia da coronavirus che sta mietendo vittime con spietata disumanità ha messo anche a nudo le contraddizioni di un sistema economico che non regge quando c’è di mezzo la vita, e che anzi, spesso, la mette a repentaglio
L’invidia sociale è una brutta bestia
L’invidia sociale prende corpo tra lo scarto tra ciò che si è (e si ha) e ciò che si vorrebbe essere (e avere), paragonandosi agli altri. Uno stato d’animo legato alla frustrazione e all’insoddisfazione, dovute anche a cause economiche ben precise, visto che impoverirsi o non trovare sbocchi non fa certo stare bene. Ma il risentimento per la felicità altrui, percepita spesso come immeritata e accompagnato dal desiderio che l’altro perda qualcosa e si abbassi al proprio livello, ha effetti socialmente deleteri
Ambiente, il miraggio della tecnologia verde
Il progresso e prodotti più efficienti non bastano a salvarci, lo dicono i dati. Quello che serve è una riforma profonda del sistema economico, cioè l’abbandono dell’ideologia della crescita senza limiti